Purtroppo quest'anno sono stato
costretto ad assistere da spettatore ai Campionati Italiani di
Cross che si sono svolti la settimana scorsa a Roma. Vivere le
gare da fuori non è certo esaltante come esserne protagonista, ma da
spettatore ho avuto la possibilità di osservare l'ambiente e di rendermi
conto di alcuni particolari che gareggiando difficilmente avrei notato.
Innanzitutto, voglio complimentarmi
con tutti gli atleti che hanno onorato i Campionati Italiani e anche con
gli organizzatori, capaci di riportare il cross in una cornice
magnifica, dopo le pochezze organizzative dello scorso anno. E fin qui
tutto benissimo.
Ciò che non è piaciuto è stato il
Fidal-point allestito per l'occasione. Venivano vendute
le pubblicazioni FIDAL (e fin qui tutto bene), ma soprattutto l'ambito
materiale ASICS della nazionale. D'accordo che bisogna raccogliere fondi
per far fronte alla crisi economica, ma quel materiale dovrebbe
rappresentare un traguardo per gli atleti, qualcosa da conquistare, non
certo da acquistare con i nostri cari EURO. Anche dal punto di vista
etico-sportivo tutto ciò appare altamente pericoloso. Sembra un
messaggio del tipo: "a che serve allenarsi? La maglia azzurra te la
diamo noi!"
Triste realtà.
Ciò che poi spaventa è che da questa piccola tenda delle meraviglie
uscivano decine di ragazzi con magliette e tute...pochissimi tecnici con
le pubblicazioni scientifiche: povera atletica, se le persone che
vogliono un miglioramento tecnico sono così poche!
Un altro fatto che fa riflettere: l'esodo di
pubblico prima della gara senior. D'accordo che molti venivano
da lontano, che i treni non aspettano e che l'orario della gara non era
dei migliori, ma come si fa a definirsi appassionati d'atletica se non
si vogliono osservare da vicino i campioni che gareggiano? Che
insegnamento vogliamo dare ai bambini che si avvicinano all'atletica?
ok... non ci sono più i vari Cova, Antibo, Panetta (personaggi, questi,
che molte nuove leve non conoscono nemmeno; ma come si fa???) ecc..ma se
non cominciamo ad apprezzare ciò che abbiamo come faremo a rilanciarci?
Non sarebbe il caso di arrivare a casa qualche minuto dopo per vedere
all'opera i vari Battocletti, Pusterla, De Nard, Carosi? Questi
personaggi, le loro storie e la loro corsa, non possono insegnare
niente???
Siamo così sapienti da non aver bisogno di nulla?
Io credo proprio di no...ma forse molti domenica scorsa
non l’hanno capito.
Povera atletica.
Luca del
Curto
, 24.3.02
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