Mondiali 2002 - i primi 4 ottavi di finale
Primi ottavi di finale, prime partite ad eliminazione
diretta, prime esclusioni a sorpresa o qualificazioni annunciate. I
mondiali di calcio entrano nel vivo e insieme alla posta in gioco, sale
anche l’emozione e l’adrenalina durante i match.
Questo è
quello che è capitato a Germania e Paraguay
durante il loro incontro. Da una parte i panzer di Rudy Voeller, squadra
sicuramente non all’altezza del blasone che si porta dietro, sono
apparsi piuttosto privi di idee e hanno fatto vedere solo pochi sprazzi
di gioco, uno dei quali, nei minuti finali, ha portato al gol vincente
della qualificazione ai quarti. Ma i tedeschi dovranno fare molto di più
se vogliono proseguire il cammino, anche se per ora hanno dalla loro una
concretezza infallibile, qualità che li ha portati fino a qui.
Dall’altra parte il Paraguay di Cesare Maldini paga forse eccessivamente
l’inesperienza dei suoi, che si sono fatti vedere più di una volta dalle
parti di Kahn, senza però concretizzare ed hanno subito un gol che li
condanna all’esclusione con non pochi rimpianti. E’ un vero peccato
veder uscire questa simpatica formazione, che presenta nella sue file
uno dei giocatori più carismatici e singolari del torneo, il portiere
Chilavert. Di lui, che in patria è un vero e proprio eroe nazionale, si
dice che sia nato con la fascia di capitano sul braccio. Ed oltre al
carisma che lo rende uomo da spogliatoio, tra le sue qualità ha anche un
ottimo piede: lo avrete visto sicuramente correre da una parte all’altra
del campo per tirare calci di punizione e di rigore (vanta otto centri
in nazionale), accompagnato dal delirio della folla esultante. Peccato
che a tutte queste qualità a volte non abbini quella che per lui
dovrebbe essere la più importante: parare.
E anche la
sfida tra Danimarca e Inghilterra ha come
protagonista un portiere: il danese Sorensen, che ha spianato la strada
a Owen e compagni commettendo una clamorosa papera dopo solo quattro
minuti. Niente di meglio per gli inglesi che hanno chiuso il conto nel
primo tempo con un secco 3-0, per la gioia della Regina e dei tantissimi
tifosi accorsi in oriente. E così saluta il mondiale una delle
rivelazioni di questo inizio, quella Danimarca che aveva messo in
ginocchio la Francia con la sua organizzazione di gioco, per lasciare il
passo ai più blasonati amici d’oltremanica, guidati da Sven Goran
Eriksson, nostra vecchia conoscenza.
Ed è fuori
anche l’altra nordica, la Svezia, che ha ceduto solo ai
supplementari alla matricola terribile: il Senegal
. La
partita si è risolta ai tempi supplementari con il golden-gol di Camara,
e sinceramente siamo tutti contenti che abbia vinto la squadra africana.
L’allenatore dei senegalesi aveva dichiarato nel pre-partita che non
apprezzava il fatto che la sua formazione diventasse la Giamaica dei
mondiali, volendo con questo sottolineare soprattutto le reali qualità
calcistiche dei suoi. Ma penso che sia inevitabile che i colorati e
allegri amici senegalesi (che a giudicare dallo strombettare dei clacson
nelle strade sono presenti in gran numero anche dalle nostre parti)
portino con loro simpatia e affetto, attirando gli elogi degli
appassionati di tutto il mondo. Di loro apprezziamo soprattutto
l’atteggiamento rilassato e festoso con il quale affrontano partite di
così alto livello, cosa che, detto sinceramente, in Italia non vediamo
fare nemmeno nelle gare dell’interregionale. Che sia stata proprio
questa, fino ad ora, la loro arma vincente?
La sfida più
emozionante nei primi due giorni di ottavi ,è stata sicuramente
Spagna-Eire
. La Spagna, passata in vantaggio dopo
pochi minuti, ha difeso con forse troppa cautela il risultato fino al
90’ , quando un rigore di Robby Keane (scartato dall’Inter qualche anno
fa) ha prolungato la partita ai supplementari. Gli irlandesi sembravano
poter agguantare il risultato in virtù di una maggiore freschezza e di
un agonismo molto accentuato, ma i due tempi supplementari non sono
bastati per risolvere la sfida. La qualificazione è stata decisa dai
calci di rigore nei quali il portiere spagnolo Casillas si è distinto
parando due penalty.
Guardando quei giocatori che si avviavano come
condannati a morte verso il dischetto mi ha fatto rievocare ricordi che
ogni tifoso italiano non può cancellare dalla sua memoria. La ferita
aperta di tre edizioni consecutive dei mondiali nelle quali i rigori ci
hanno condannato si fa sentire nei nostri deboli cuori, e proprio ieri
in un bel servizio tv ho visto immagini (speriamo non di repertorio) di
Del Piero e Totti che si allenavano nelle massime punizioni… Attendiamo
con impazienza la partita di martedì consapevoli del fatto che i nostri
campioni tengono particolarmente alla nostra salute, e di conseguenza
cercheranno di chiudere i conti nei 90 minuti regolamentari!
Franco Sacchi
p.s. : commenti, spunti, suggerimenti e critiche (meglio se
costruttive) sono bene accetti!!!
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