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Franco Sacchi ... dice la sua su:

  • Mondiali 2002 - i primi 4 ottavi di finale

    Primi ottavi di finale, prime partite ad eliminazione diretta, prime esclusioni a sorpresa o qualificazioni annunciate. I mondiali di calcio entrano nel vivo e insieme alla posta in gioco, sale anche l’emozione e l’adrenalina durante i match.

    Questo è quello che è capitato a Germania e Paraguay durante il loro incontro. Da una parte i panzer di Rudy Voeller, squadra sicuramente non all’altezza del blasone che si porta dietro, sono apparsi piuttosto privi di idee e hanno fatto vedere solo pochi sprazzi di gioco, uno dei quali, nei minuti finali, ha portato al gol vincente della qualificazione ai quarti. Ma i tedeschi dovranno fare molto di più se vogliono proseguire il cammino, anche se per ora hanno dalla loro una concretezza infallibile, qualità che li ha portati fino a qui. Dall’altra parte il Paraguay di Cesare Maldini paga forse eccessivamente l’inesperienza dei suoi, che si sono fatti vedere più di una volta dalle parti di Kahn, senza però concretizzare ed hanno subito un gol che li condanna all’esclusione con non pochi rimpianti. E’ un vero peccato veder uscire questa simpatica formazione, che presenta nella sue file uno dei giocatori più carismatici e singolari del torneo, il portiere Chilavert. Di lui, che in patria è un vero e proprio eroe nazionale, si dice che sia nato con la fascia di capitano sul braccio. Ed oltre al carisma che lo rende uomo da spogliatoio, tra le sue qualità ha anche un ottimo piede: lo avrete visto sicuramente correre da una parte all’altra del campo per tirare calci di punizione e di rigore (vanta otto centri in nazionale), accompagnato dal delirio della folla esultante. Peccato che a tutte queste qualità a volte non abbini quella che per lui dovrebbe essere la più importante: parare.

    E anche la sfida tra Danimarca e Inghilterra ha come protagonista un portiere: il danese Sorensen, che ha spianato la strada a Owen e compagni commettendo una clamorosa papera dopo solo quattro minuti. Niente di meglio per gli inglesi che hanno chiuso il conto nel primo tempo con un secco 3-0, per la gioia della Regina e dei tantissimi tifosi accorsi in oriente. E così saluta il mondiale una delle rivelazioni di questo inizio, quella Danimarca che aveva messo in ginocchio la Francia con la sua organizzazione di gioco, per lasciare il passo ai più blasonati amici d’oltremanica, guidati da Sven Goran Eriksson, nostra vecchia conoscenza.

    Ed è fuori anche l’altra nordica, la Svezia, che ha ceduto solo ai supplementari alla matricola terribile: il Senegal . La partita si è risolta ai tempi supplementari con il golden-gol di Camara, e sinceramente siamo tutti contenti che abbia vinto la squadra africana. L’allenatore dei senegalesi aveva dichiarato nel pre-partita che non apprezzava il fatto che la sua formazione diventasse la Giamaica dei mondiali, volendo con questo sottolineare soprattutto le reali qualità calcistiche dei suoi. Ma penso che sia inevitabile che i colorati e allegri amici senegalesi (che a giudicare dallo strombettare dei clacson nelle strade sono presenti in gran numero anche dalle nostre parti) portino con loro simpatia e affetto, attirando gli elogi degli appassionati di tutto il mondo. Di loro apprezziamo soprattutto l’atteggiamento rilassato e festoso con il quale affrontano partite di così alto livello, cosa che, detto sinceramente, in Italia non vediamo fare nemmeno nelle gare dell’interregionale. Che sia stata proprio questa, fino ad ora, la loro arma vincente?

    La sfida più emozionante nei primi due giorni di ottavi ,è stata sicuramente Spagna-Eire . La Spagna, passata in vantaggio dopo pochi minuti, ha difeso con forse troppa cautela il risultato fino al 90’ , quando un rigore di Robby Keane (scartato dall’Inter qualche anno fa) ha prolungato la partita ai supplementari. Gli irlandesi sembravano poter agguantare il risultato in virtù di una maggiore freschezza e di un agonismo molto accentuato, ma i due tempi supplementari non sono bastati per risolvere la sfida. La qualificazione è stata decisa dai calci di rigore nei quali il portiere spagnolo Casillas si è distinto parando due penalty.

    Guardando quei giocatori che si avviavano come condannati a morte verso il dischetto mi ha fatto rievocare ricordi che ogni tifoso italiano non può cancellare dalla sua memoria. La ferita aperta di tre edizioni consecutive dei mondiali nelle quali i rigori ci hanno condannato si fa sentire nei nostri deboli cuori, e proprio ieri in un bel servizio tv ho visto immagini (speriamo non di repertorio) di Del Piero e Totti che si allenavano nelle massime punizioni… Attendiamo con impazienza la partita di martedì consapevoli del fatto che i nostri campioni tengono particolarmente alla nostra salute, e di conseguenza cercheranno di chiudere i conti nei 90 minuti regolamentari!

    Franco Sacchi

     

     

    p.s. : commenti, spunti, suggerimenti e critiche (meglio se costruttive) sono bene accetti!!!

    Scrivete a francosacchi2002@yahoo.it

     

 

 

 

 

 

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