Un giorno, mentre stavo visitando come mio solito Sportinlinea, mi
sono chiesto: sai cosa manca? Manca proprio qualcuno che faccia un
commento su questi Mondiali di calcio. Molti di voi staranno storcendo
il naso e penseranno "il bello di questo sito è proprio che si parla
meno di calcio e si da spazio a sport cosiddetti minori, questo qui sta
cercando di rovinare tutto". Avete pienamente ragione: anche io penso
che di calcio si parli troppo, tra partite, pre-partite, dopo-partite,
processi e appelli vari ormai siamo di fronte ad una vera e propria
alluvione di informazioni.
Quello che mi propongo di fare io (sarete poi voi a darmi ragione o
meno) è di dare un occhio a quella che sicuramente è la manifestazione
sportiva (insieme alle Olimpiadi) più attesa, pubblicizzata e seguita
nel mondo, ma dal punto di vista del simpatizzante-amatore, cioè di
colui che di calcio non ne sa poi molto, ma riesce spesso a vedere cose
che il "supertattico", dall’alto della sua preparazione accademica, non
vede proprio.
Prima di commentare le imprese dei nostri beniamini azzurri, vorrei
sprecare due righe per i veri vincitori del mondiale di calcio. Chi di
noi non ha pensato o detto almeno una volta:"I mondiali li deve vincere
il Senegal"? Oppure:"sono contento se in finale ci va il Camerun"? E’
inutile negare la simpatia trascinante che abbiamo per le squadre
africane, quelle con giocatori dai nomi impronunciabili, che ballano
durante il riscaldamento e gioiscono con danze tribali anche se perdono.
La simpatia diventa poi amore se una di queste (vedi Senegal) elimina i
nostri adorati vicini francesi, arrivati carichi di allori prestigiosi e
sicurezza in terra nipponica e presto re-imbarcati sul volo di ritorno
per Parigi, con il bel record di tre gol subiti e zero segnati. Ma al di
là delle rivalità, noi saremmo pronti a gioire se una di queste
formazioni dovesse percorrere un cammino lungo e vittorioso nel torneo,
sarebbe finalmente la tanto attesa rivincita del cuore sul denaro.
Se ci ha stupito l’esclusione anzitempo dei transalpini, ancor più
sorprendente è stata la disfatta dell’Argentina, vera grande favorita
della vigilia per la vittoria finale. Ce l’avevano presentata come una
spaccasassi, ma a me è sembrata una squadra di delusi: i vari Batistuta,
Crespo, Lopez, Simeone, Almeyda e Veron non provengono certo da
un’annata esaltante nei loro rispettivi club, e sembrano aver trasmesso
il loro pessimo umore anche ai connazionali. E pensare che Maradona,
dopo aver ottenuto il tanto agoniato visto per l’oriente, non è partito
per paura di portare sfortuna…
Continuando con le sudamericane, parliamo del Brasile. Ho sentito
dire che i verdeoro non partivano con i favori del pronostico; quello
che penso io (e ripeto, la mia non è un’opinione tecnica) è che darei
tutto per vedere giocare la nostra nazionale di "favoriti" come ha
giocato il Brasile dei "non favoriti" in queste prime tre partite. Sarà
perché sono cresciuti giocando a piedi nudi sulle spiagge di Rio de
Janeiro, ma vedere giocare quelli che sono stati chiamati fattore R
(Ronaldo, Rivaldo, Ronaldinho e Roberto Carlos), e tutti gli altri
campioni del Brasile è sempre un piacere per i nostri occhi da amatori.
E allora se samba deve essere, che samba sia!!!
Completando il quadro del Sudamerica, non possiamo dimenticare il
Paraguay del nostro Cesare Maldini. Se ci fosse il Cesarone nazionale o
Teo Teocoli sulla panchina non lo sappiamo, ma possiamo gioire insieme a
lui per la sorprendente qualificazione agli ottavi di finale di una
squadra tutto cuore e forza, arrivata all’obiettivo nonostante le
critiche ricevute in patria.
Le vere sorprese di questo mondiale sono state la Danimarca e la
Svezia. Il vento del nord ha fatto vittime illustri nei gironi di
qualificazione, e queste formazioni si sono dimostrate difficili da
superare, arcigne in difesa e ben organizzate nel gioco, quasi a
sopperire le lacune tecniche delle loro rose. Non sottovalutiamo nemmeno
la Germania: i tedeschi sono storicamente duri a morire (ricordiamo la
partita del secolo Italia-Germania 4-3) e sono intenzionati a ribadire
alla stampa ed al mondo intero che possono ancora confermarsi ad alti
livelli.
Siamo così arrivati ai nostri idoli, croce e delizia di ogni italiano
che si rispetti, gli azzurri del Trap, la nazionale che ci fa sognare:
l’Italia.
Si è detto spesso: se questo mondiale fosse un concorso di bellezza,
gli italiani sarebbero sicuramente primi incontrastati, anche a
giudicare dall’accoglienza a loro riservata dalle fans nippo-coreane. I
nostri la devono aver presa troppo sul serio, perché la sensazione, dopo
queste prime partite, è che Totti e compagni abbiano pensato più a non
spettinarsi che a travolgere, come da pronostico, i nostri mediocri
avversari di girone. E così dopo aver sfiorato la clamorosa esclusione,
ci troviamo, come al solito, a discutere su chi doveva o non doveva
giocare, su chi doveva convocare Trapattoni, sugli errori (CLAMOROSI)
dei guardalinee, sul gioco che la nostra squadra non esibisce. Lasciamo
perdere per un attimo tutte queste critiche e pensiamo alla realtà:
siamo arrivati, anche se con molta fatica, agli ottavi di finale, nei
quali affronteremo la Corea padrone di casa. La partita, seppur
insidiosa, è sicuramente alla portata dei nostri campionissimi, i quali
dovranno sicuramente tirar fuori cuore e classe se vogliono continuare a
sognare e farci sognare. Ora tutti noi vorremmo vedere giocare il nostro
salvatore Alex Del Piero dal primo minuto, vorremmo vedere la grinta di
Rino Gattuso in tutti i nostri titolari, vorremmo vederli dominare come
in effetti potrebbero fare… ma nonostante tutto siamo ancora pronti a
tifare per gli azzurri e soffrire con loro fino alla fine di questa
avventura mondiale.
Come dice quella famosa pubblicità: "Italia: 56 milioni di commissari
tecnici…"!!
Franco Sacchi
p.s. : commenti, spunti, suggerimenti e critiche (meglio se
costruttive) sono bene accetti!!!
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